L'ansia nei giovani adulti: una sfida del nostro tempo

Pubblicato il 5 settembre 2025 alle ore 18:01

Negli ultimi anni l'ansia è diventata uno dei temi più ricorrenti tra i giovani adulti. Sempre più ragazzi e ragazze raccontano di vivere momenti di forte agitazione, preoccupazione costante, difficoltà a rilassarsi o a dormire. Si tratta di un fenomeno che riflette i conflitti e le dinamiche interiori che questa fase della vita porta inevitabilmente con sé, ma al tempo stesso parla anche dei profondi cambiamenti sociali e culturali che caratterizzano la nostra epoca. Il disagio dei giovani non può essere compreso appieno senza tenere conto del legame costante tra mondo interno e realtà esterna.

L'ansia come segnale interno

In un'ottica psicoanalitica, l'ansia non è soltanto un sintomo fastidioso da eliminare: è un segnale che qualcosa, dentro di noi, sta cercando espressione. Può essere la traccia di un conflitto inconsapevole, di desideri o bisogni che faticano a trovare una forma, o di parti di sé che non riescono a convivere in armonia. L'ansia diventa così un linguaggio del corpo e della mente, un messaggio che richiede di essere ascoltato e compreso.

Giovani adulti: un tempo di passaggi e separazioni

L'età dei venti e dei trent'anni è segnata da compiti evolutivi fondamentali: separarsi dalla famiglia di origine, costruire relazioni intime e durature, scegliere un percorso lavorativo e una propria collocazione nel mondo. Questi passaggi mettono in gioco il delicato equilibrio tra il bisogno di autonomia e quello di appartenenza, tra il desiderio di realizzazione personale e il timore di fallire e deludere le aspettative. L'ansia in questo contesto può emergere come risposta alla paura del cambiamento, al senso di vuoto che accompagna la perdita di certezze infantili o come difesa contro emozioni troppo intense.

Inoltre tale processo non può prescindere dal contesto sociale e culturale in cui i ragazzi (e gli adulti a cui essi fanno riferimento) sono immersi: il giovane adulto contemporaneo si confronta con un mondo che da un lato promette possibilità illimitate, ma dall'altro si mostra debole e instabile,  caratterizzato da senso di precarietà, sovraesposizione sui social media e un ideale di efficienza e successo che lascia poco spazio alla fragilità. Questo scenario alimenta vissuti d'inadeguatezza e vergogna, che trovano nell'ansia una delle loro espressioni più frequenti.

Dall'ansia al significato

Il lavoro psicoanalitico non si limita a ridurre i sintomi, ma mira a restituire senso all'esperienza ansiosa. L'ascolto attento e privo di giudizio permette di esplorare i legami inconsci tra l'ansia e la propria storia personale, dando parola ad emozioni spesso taciute. In questo processo il sintomo si trasforma: da ostacolo insormontabile a segnale prezioso di un bisogno di riorganizzazione interiore.

Lo spazio psicoterapeutico offre al giovane adulto la possibilità d'incontrarsi con la propria ansia in un luogo sicuro, dove possa essere riconosciuta e pensata. Essa smette così di essere un nemico invisibile e si trasforma in opportunità di crescita, segnando il cammino verso la costruzione di una propria identità adulta.